Tutto ha inizio con un messaggio di Ilario su Whatsapp che invita a trascorrere tre giorni a Re, nella casa degli esercizi spirituali “Cuore Immacolato di Maria”, che il nostro Beato Novarese ha fondato per gli ammalati e i loro accompagnatori sani, affinché anche per loro ci fosse un posto per pregare la Vergine Maria, fare gli esercizi spirituali e raccogliersi insieme in fraternità e convivialità.
Ilario mi manda il programma dei giorni (dal 9 all’11 settembre: riunione per i responsabili dei Consigli del CVS dell’Italia centro-nord relativa la programmazione anno pastorale 2022-2023) con il relativo tema e i successivi percorsi per gli incontri di adulti, giovani, adolescenti e bambini.
Io all’inizio sinceramente sono un pò scettica perché mi sembra che partecipare non centri nulla con me, essendo io una semplice iscritta dell’Associazione. Poi, però, pur con tutte le mie riserve, accetto di buon grado buttandomi in questa bella avventura che in realtà si rivelerà edificante e fruttuosa. Faccio il viaggio con delle persone speciali come Giordano, Angela e Ornella con la quale condivido anche la stanza. Inoltre quando entro nella casa dopo tanti anni, è come ritrovare un luogo sicuro e caldo, un rifugio che
mi aspetta, anche se io ancora non lo so.
C’è il Sacro Cuore dorato di Maria tutta vestita di bianco nella Chiesa coi marmi del pavimento e quelli delle pareti dell’altare, ci sono anche i banchi di legno, dove ci siamo seduti e riuniti a pregare le lodi del mattino delle 7.45 e a celebrare le Messe tenute dal nostro don Woijtek. Ritrovo anche le carissime
Sorelle di Re: Concetta con la sua la stampella rosa, Rosa che si occupa del negozietto di oggetti religiosi, Roberta che supervisiona gli adolescenti e i bambini durante gli esercizi spirituali e sorella Mara, che distribuisce il cibo dai carrelli durante i pasti. Rivedo con sorpresa e volentieri la cara sorella Nora,
trasferita da pochi mesi a Casale Monferrato. Tutte ci accolgono con calore e gentilezza come solo delle amiche di vecchia data potrebbero fare.
E’, però, Sorella Angela Petitti che ci accompagna in questi tre giorni di sapienza della mente e del cuore, ricordandoci il compito importante che abbiamo noi membri del Centro Volontari della Sofferenza: essere parte attiva per il mondo, in particolare per le persone malate e sofferenti; essere in prima linea per guarire il mondo che si è perduto nella mondanità delle cose terrene e materiali; affiancare le persone che hanno smarrito la retta via che conduce al Signore; servire chi ha bisogno del nostro supporto, chi è in difficoltà, chi attraversa un momento buio; essere noi portatori di speranza e di salvezza con l’aiuto dello Spirito Santo che ci mantiene nella grazia di Dio con la gratuità del servizio. La nostra diventa allora una prestazione d’opera concreta verso il prossimo che è in difficoltà, è un guarire tendendo la mano, consolando, accarezzando, prendendosi cura dell’altro. Si tratta di un compito, non facile ma importante, quello di risollevare gli animi, di portare la luce dentro l’abisso e il vuoto che abitano soprattutto nei giovani, ma anche negli anziani e negli ammalati, che si sentono tanto soli. In questo periodo di pandemia nel quale la socialità è venuta a mancare e le relazioni tra le persone si sono fortemente indebolite, anche i sacerdoti hanno dovuto assolvere dei compiti più grandi di loro. Così noi insieme a Maria e Gesù, nostri modelli di servizio ed accoglienza totale della volontà del Padre, dobbiamo portare avanti la missione di guarigione dell’anima attraverso la preghiera e l’aiuto concreto ai fratelli, vivendo la nostra vita appieno con gioia ed entusiasmo, come se avessimo un fuoco ardente dentro il cuore che ci guida.
Gli incontri che mi piacciono di più sono quelli che riguardano i giovani, perché, essendo una di loro, mi sento coinvolta in prima persona. Con don Woijtek noi più giovani (io, Ornella, Emanuele, Maria, Orianna, Valentina, Billy, Nicola e un paio di altre persone) ci riuniamo la sera e condividiamo pareri e idee, avanzando alcune proposte per coinvolgere adolescenti e giovani ragazzi in questo particolare anno pastorale perché il 2023 è il decimo anniversario dalla beatificazione di Monsignor Novarese e ci sarà la nuova bellissima esperienza della GMG a Lisbona, in Portogallo. Ci sono poi momenti toccanti come la celebrazione della messa con l’offerta dei simboli del servizio o la cerimonia per l’inaugurazione della targa commemorativa in ricordo di don Luigino, posta sul sentiero che porta alla statua della Madonna di Fatima, anch’esso reso agibile per le carrozzelle. Ci sono, da ultimo, anche pause di riposo e di silenzio, in cui mi raccolgo individualmente in preghiera, in genere nel giardinetto dove è collocata santa Bernadette con la pecorella: lì mi sento davvero in pace con me stessa.
Ora torno a casa con uno Spirito nuovo, un cuore colmo di speranza e fede rinnovata e un’anima piena di gioia di vivere, desiderosa di andare incontro all’altro con fiducia. Quindi non mi resta che dire grazie e arrivederci a presto, per portare avanti insieme il nostro servizio alla vita, perché come ci hanno ricordato durante il convegno: la vita, quella vera, non si può disertare!
Perciò: Evviva la vita e buon inizio di cammino a tutti!
Elisa Vetrugno
Edizione Camminiamo Insieme dicembre 2022