Una profezia per la Salvezza

Entriamo nel secondo anno del progetto triennale “Guarire il Mondo”, l’anno scorso abbiamo fatto ricorso alle virtù della pazienza e della sapienza che sono la base per trovare un nostro equilibrio in un mondo squilibrato, una nostra stabilizzazione in una realtà liquida che non ha punti d’appoggio.

Quest’anno il nostro progetto prevede il servizio, si può servire gli altri solo se dentro di noi abbiamo un punto d’appoggio che ci consenta di raccogliere le nostre forze che poi non sono da tenere gelosamente nascoste ma devono sprigionarsi e uscire all’esterno verso il nostro prossimo, come? Attraverso il servizio appunto, che è come abbiamo visto il tema pastorale dell’anno ed è la via di guarigione, per chi offre e per chi riceve in uno scambio.

Ma da cosa guarisce il servizio? Da tante cose, per es. dall’egoismo, dalla illusoria convinzione di bastare a se stessi… e come possiamo offrire questo servizio? Beh ognuno ha le proprie competenze e i propri talenti, in uno scambio ognuno dona se stesso, ma la cosa che deve accomunare tutti nel servizio la riassumiamo in una parola: GRATIS che è una parola latina che comprendiamo tutti e che si riferisce alla parola GRAZIA, sul cui significato i teologi hanno versato fiumi d’inchiostro.  Riassumendo in una parola la grazia è amore, l’amore di Dio per l’uomo, amore gratuito che riceviamo e che non possiamo fare altro che offrirlo, non possiamo trattenerlo perché la sua forza è talmente grande che ha bisogno di diffondersi.

Il modo migliore per liberare l’amore di Dio è il SERVIZIO.

Quali sono i nostri modelli? GESU’ e MARIA! Loro sono i servi per eccellenza: Cristo che ha servito il Padre fino alla croce per offrire la salvezza e Maria che è la serva del Signore. L’esempio che ci ha lasciato nostro Signore è il servizio come dimostra la Sua vita e come ci insegna la Sua parola: se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti. Come dice il Papa, con questa frase il Signore inaugura un capovolgimento: rovescia i criteri che segnano che cosa conti davvero. Secondo la logica umana la via per la realizzazione di se stessi è il successo, la carriera, l’autoaffermazione ecc., mentre secondo la logica di Dio si misura attraverso il servizio, ossia non in quanto si ha ma in quanto si dà. Una citazione del Papa spiega bene queto concetto: “Vuoi primeggiare? Servi. Questa è la via: servire coloro che hanno bisogno di ricevere e non hanno da restituire”. Direi che questa frase rappresenti bene il nostro carisma visto che, se vogliamo riassumere l’attività del CVS in una frase è: servizio all’uomo sofferente.

La visita di Maria ad Elisabetta in un momento delicato rappresenta molto bene il servizio del CVS. La nostra Santa Madre, appena saputo delle difficoltà della cugina, è andata subito in suo soccorso e non si è ritirata in se stessa, Lei che portava Cristo non lo ha tenuto per sé ma lo ha donato.  

Questo è quello che fa il CVS nella fedeltà alla storia di ogni uomo, perché ognuno, malato o no, ha una sua storia unica e irripetibile ed è giusto considerare la persona prima di tutto. Ogni essere umano è figlio di Dio e trae dal Padre la sua dignità, è per questo che nel servizio offerto si ottiene il compiacimento del Padre, quale papà non sarebbe contento nel vedere i propri figli che si aiutano. Come sappiamo bene la dinamica nel CVS non è a senso unico, non è solo il sano che aiuta il malato ma è nella reciprocità che si sviluppa, abbiamo tutti pari dignità, disabili e sani, malati nel corpo e nello spirito, il nostro compito è guarire l’umanità e per ognuno l’umanità è rappresentata dalle persone che incontriamo nel nostro cammino. Il sano offre il proprio servizio aiutando il bisognoso, il malato accettando la sofferenza cercando nel dolore un’opportunità di crescita spirituale condivisa. Il tutto può avvenire solo nella grazia del Signore perché senza quella nulla è possibile.

Viviamo un periodo di sofferenza tra pandemia, guerra, cambiamento climatico ecc., l’elenco è lungo, siamo messi a dura prova. Sicuramente gli effetti di tutti i problemi pesano, la gente è diversa a livello di ansia, salute mentale, aggressività, apatia e questo in tutte le fasce d’età dai più piccoli ai più grandi. Nel corso della storia i profeti antichi proprio in momenti terribili sono stati capaci di guardare oltre e indicare la via della guarigione da una malattia più profonda, la malattia dell’anima.

Il quadro è desolante e non è possibile far finta di niente, allo stesso tempo però il modo migliore per affrontare la situazione non è nel chiudersi nella paura e nella diffidenza perché isolarsi sarebbe autolesionistico ma, anche se consapevoli della negatività che ci avvolge, cerchiamo il coraggio dentro di noi per continuare il nostro cammino.

Il tema pastorale che ci viene proposto quest’anno è il servizio ed è proprio quella la nostra salvezza perché, come sappiamo bene noi del CVS, aiutare gli altri significa anche aiutare noi stessi. Spostiamo lo sguardo da noi stessi alla croce di Cristo, simbolo di sofferenza fino alla morte ma anche di rinascita. E’ proprio nel paradosso della croce che possiamo trovare la via d’uscita, il Signore nella sofferenza ci salva, prendiamo esempio da Lui e spostiamo la nostra attenzione sul prossimo, è proprio vivendo il carisma del CVS che abbiamo la possibilità di trovare quel coraggio creativo e spirituale per affrontare i problemi che ci circondano. Insomma la sofferenza sappiamo cosa è, in un periodo storico schiacciato dalla sofferenza facciamo ricorso ai nostri valori.

Luca Spagnoli

Presidente CVS Brescia